Crossed Destinies

Gran Finale

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    I vessilli bianchi garriscono al vento forte e, dall'alto dell'Accademia, sembra che la metropoli, Harts, sia solo un piccolo villaggio. Le cinquecento guardie Bianche sono in formazione, gli scudi a forma di pentagono che risplendono un ultima volta alla luce di Thait, il Luminari della Luce, prima di lasciare spazio alle ombre.

    Sono circa le otto di sera dell'ultimo giorno del Dennest quando comincia l'ultima battaglia. I difensori dell'accademia sono posizionati tutt'intorno ad essa, pronti a difenderla ad ogni costo. L'Accademia, probabilmente, sarà il primo baluardo della resistenza umana, trovandosi vicino all'ipotetico squarcio tra il Piano Normale e quello Buio.

    Sheyla trova alcuni secondi di pace dalle commissioni di difesa, ordinamento e raggruppamento delle unità che si sono svolte fino al pomeriggio stesso. Tutto è stato deciso fin nei minimi dettagli mentre i capitani facevano addestrare i loro uomini sul campo e gli Ippogrifonieri tenevano sotto scacco la zona imputata di essere l'apertura. Al suo fianco molti maghi, stregoni, guardie del corpo e il suo fedele amico mezz'elfo Heidrich, in sella a Luce di Stelle, il suo ippogrifo.

    Lyn non sente la stanchezza di tutta la preparazione dei due giorni precedenti. Ha passato le ultime ore a pregare la Dea dell'Amore e a districare i nodi rossi che teneva sull'armatura, senza però riuscirci. Il suo elmo scintillante di un color argento lascia intravedere solo gli occhi e un ciuffo di capelli corti, corvini. L'armatura sferraglia un po' mentre soppesa, per l'ennesima volta, il peso delle Eternità, le due spade gemelle che la seguiranno in battaglia.

    Kogar stringe la sua ascia e finisce, con un sonoro boccone, un cosciotto di manzo. Userà l'osso come clava occasionale o, al massimo, userà le cosce dei nemici come pasto di fortuna.

    Pan osserva il tramonto. E' incantevole come le stelle, ancora una volta, riservino un tale spettacolo ai mortali. Esattamente come alcune settimane prima, si sente leggermente alienato, quasi cullato dall'infinità celeste. Come ben si sa, l'illuminazione giunge nei momenti meno opportuni, ed ecco che, velocemente, una canzone si fa strada nella sua mente. Ma è tardi per scriverla. Forse ci sarà tempo dopo.

    Emmanuel osserva il tutto in modo distaccato. Punta verso l'obiettivo. Un'eternità ad attendere lo scontro, ed eccoci alla vigilia. Oggi tutto sarà deciso. Sa che non sarà possibile avere un'altra opportunità. La spada che brandisce, incredibilmente, sembra essergli alquanto comoda.

    L'eclisse infine giunge, ed in molti vacillano. Qualcuno manda giù la saliva come per ricacciare giù, nello stomaco, la paura. Altri chiudono gli occhi e pregano che Saxios, dio della Luce, vegli su di loro. Lo squarcio si apre e diavoli cominciano a precipitare. Emmanuel, laddove tutti tacciono, comincia un carismatico discorso di incitamento.

    Davanti alle schiere degli umani cominciano ad apparire esseri rossi di carne e ossa, dai lunghi artigli affilati e dagli occhi carichi d'odio. Sono Lemuri, diavoli minori, abbastanza forti, però, per essere un problema per un contadino comune o una guardia mal addestrata. I difensori non ci pensano mezzo secondo, ed ecco che immediatamente partono all'attacco. Scudi cozzano contro i teschi dei diavoli, e spade calano sugli immondi nemici. La battaglia fin da subito sparge morti e feriti da ambo le parti. Dal portale scendono, in picchiata, diavoli e demoni alati.

    Immediatamente Emmanuel si trasforma in erinni, prima di spiccare il volo e avvicinarsi al portale. Tutti combattono al meglio delle loro possibilità, mentre fulmini verdastri colpiscono il terreno dell'accademia distruggendo tre torri della magia. Sheyla lancia, circondata da guardie bianche, coni di freddo così intenso da congelare sul posto vari diavoli. Kogar squarta a destra e a manca con la sua fidata ascia. Perfino Pan scocca qualche freccia portando a segno vari colpi ben piazzati, mentre Lyn si trova ai lati del combattimento e tenta un aggiramento. Spuntano diavoli enormi, però, che cercano di sfondare le varie linee: diavoli dal sangue di minotauro, poco ma sicuro, si divertono a falciare senza troppi complimenti i difensori, abbattuti solo dagli sforzi dei nostri eroi.

    Edited by Arglist - 8/3/2015, 05:24
     
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  2. Arglist
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    La battaglia va avanti per circa mezz'ora e, tutti abbastanza stremati per l'utilizzo dei vari incantesimi, non possono non notare la figura che si ammanta nelle tenebre. Finalmente Groth scende e si mostra ai suoi nemici: una figura umana alta all'incirca quattro metri e dotato di otto paia di ali nere, piumate. Reca con sè una spada a due mani alquanto pesante.

    Né Emmanuel né Kogar perdono tempo e si fiondano verso di lui: il primo usando la sua forma da erinni, il secondo trasformandosi in breve tempo in quello che tutti conoscono come C.E.N.T.U.R.I.O.N, il complesso costrutto proveniente da un posto indefinito. Emmanuel comincia l'assalto con una serie di fendenti quantomeno inutili sulla creatura, mentre il costrutto celeste colpisce il diavolo numerose volte col suo cannone ad impulsi.

    Sfortunatamente anche a terra le cose sembrano mettersi male: Sheyla è inseguita da Merien, invulnerabile ai suoi attacchi e determinata a fare la pelle alla futura arcimaga dell'accademia; Lyn si trova tra due potenti tori immondi che non vedono l'ora di farle la pelle. Le cose non sembrano mettersi bene nemmeno per Pan.

    Proprio quando la speranza vacilla, un colpo di CENTURION fa cadere Groth che, esattamente come una cometa ghiacciata, si schianta a terra. Ne emerge una creatura avvolta da splendenti ali bianche.
     
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1 replies since 6/3/2015, 18:52   247 views
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